Accoppiamento di attività cerebrale globale e fisiologia viscerale

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XXII – 10 maggio 2025.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

In medicina, dopo la lunga stagione della separazione mente/corpo nello studio della patologia e nella prassi clinica, decenni di ricerche avviate in seno alla medicina psicosomatica e proseguiti negli sviluppi più avanzati della psiconeuroendocrinoimmunologia, con indagini sulle basi biologiche degli stati mentali e sui rapporti tra stati fisiologici dell’organismo e pattern funzionali del cervello, si è giunti a indagare e considerare ogni aspetto dei rapporti corpo-mente, al punto che, da oltre un decennio, molti autori di saggi scientifici su questo argomento ci tengono a dichiarare che la loro è una “body-mind science”. Ma oggi, che non è più necessario sensibilizzare clinici e ricercatori su questo argomento perché già nella formazione accademica si apprendono molte nozioni sulla corrispondenza tra stati interni del sistema nervoso centrale collegati al vissuto affettivo-emotivo e stati molecolari, cellulari e sistemici dell’organismo, è tempo per acquisire una conoscenza specifica, più analitica e dettagliata, della sintonia tra corpo e cervello.

In particolare, la sintonia tra encefalo e segnali viscerali provenienti dall’ambiente interno del corpo presenta numerose associazioni tra segnali neurali, emodinamici e periferici che richiedono di essere indagate.

Taylor Bolt e colleghi, studiando l’accoppiamento tra il segnale globale fMRI e la fisiologia autonoma, hanno dimostrato che uno dei modi principali di queste co-fluttuazioni cervello-corpo può essere catturata da un singolo pattern spazio-temporale.

(Bolt T. et al., Autonomic physiological coupling of the global fMRI signal. Nature Neuroscience – Epub ahead of print doi: 10.1038/s41593-025-01945-y, 2025).

La provenienza degli autori è la seguente: Department of Psychiatry and Biobehavioral Sciences, and Department of Psychology, University of California Los Angeles, Los Angeles, CA (USA); Department of Biomedical Engineering, Vanderbilt University, Nashville, TN (USA); Department of Psychology, Harvard University, Boston, MA (USA); Departments of Electrical and Computer Engineering and Computer Science, Vanderbilt University, Nashville, TN (USA); Brain Imaging Center McLean Hospital, Harvard Medical School, Belmont, MA (USA); Centre for Translational MR Research, Centre for Sleep & Cognition, Department of Electrical & Computer Engineering, N.1 Institute for Health and Institute for Digital Medicine, National University of Singapore, Singapore (Singapore); Rotman Research Institute, Baycrest Health Sciences, Toronto, Ontario (Canada); Department of Medical Biophysics, University of Toronto, Toronto, Ontario (Canada); Advanced MRI Section, Laboratory of Functional and Molecular Imaging, National Institute of Neurological Disorders and Stroke, National Institutes of Health, Bethesda, MD (USA); Montreal Neurological Institute, Department of Neurology and Neurosurgery, McGill University, Montreal, Quebec (Canada).

Attraverso vari campioni indipendenti, così come mediante sequenze di acquisizione single-echo e multi-echo in risonanza magnetica nucleare funzionale (fMRI, da functional magnetic resonance imaging), gli autori dello studio qui recensito hanno identificato diffuse co-fluttuazioni nel raggio della bassa frequenza (0.01 – 0.1 Hz) tra segnali globali di stato di riposo fMRI del cervello, attività bioelettrica rilevata mediante elettroencefalogramma (EEG), e un grandissimo numero di segnali autonomi provenienti dal tessuto dei sistemi cardiovascolare, polmonare, a secrezione esocrina e del muscolo liscio.

Le stesse co-fluttuazioni cervello-corpo osservate a riposo sono state elicitate da stimoli di respirazione profonda e da stimoli sensoriali intermittenti, oltre che da eventi spontanei fasici EEG durante il sonno.

I ricercatori hanno poi dimostrato che la struttura spaziale dei segnali fMRI globali è mantenuta nel corso della soppressione sperimentale delle variazioni della CO2 di fine espirazione, da cui si deduce che le fluttuazioni indotte dalla respirazione nel CO2 arterioso, che si accompagna all’allerta, non possono spiegare del tutto l’origine di questi segnali nel cervello.

In conclusione, i risultati emersi suggeriscono che il segnale fMRI globale è un componente sostanziale della risposta di allerta governata dal sistema nervoso autonomo.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-10 maggio 2025

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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